lunedì 19 dicembre 2011

La Cagna Maledetta

Grazie all'immane sfilza di verità apodittiche quivi elencate, empiricamente edotte tramite un approccio saldamente radicato su quei capisaldi teoretici che sono i pregiudizi e gli stereotipi, intendo guidarvi all'aggiramento della nuova (ma neanche troppo) iattura biblica, sapientemente pennellata dal genio di René Ferretti, della Cagna Maledetta.

La Cagna Maledetta, è chiaro, rappresenta il Nirvana, difficilmente agguantabile, per il maschio che ami le donne liberate con cui discutere democraticamente, ovviamente dopo aver mollato l'Iban e altre facezie che aiutano a saldare due anime gemelle finché morte non le separi. Mentre le Cagne Maledette sono poche (e tuttavia mietono ogni anno migliaia di vittime) assai più numerose e agilmente rinvenibili appaiono, invece, le mere e semplici Cagne (che chiameremo, sobriamente, Cagne Esecrabili), le quali possiedono peculiarità inconfondibili atte a distinguerle dalle Maledette.
Concludo tale salvifica premessa, lasciando spazio all'enunciazione dei tratti cagneschi da cui star ben lungi se si tiene alla vita.

1) Capelli: guardatevi dalle more che si fanno bionde: spesso tale atto si palesa quale tratto distintivo della Cagna Maledetta (con parole diverse ma uguale finalità si espresse il Sommo Kundera in Amori Ridicoli); nondimeno, prestate massima attenzione a coloro che solgono cambiare ogni tanto, e sempre con piglio orrorifico, il taglio e il colore stesso: esse, Cagne Esecrabili in purezza, mutano radicalmente dopo essere state mollate in modo indecoroso dallo stronzo di turno, e francamente auspico non desideriate essere i mandanti di future meches lilla su ricciolini pistacchio.

2) Unghie: qui sono banale, ma esiziale: la Cagna Esecrabile suole o mangiarsi le unghie, o, in mancanza di tale turpe vizio, rimpinguare le casse dei centri estetici a suon di unghie finte, preferibilmente in tinte improbabili, a pois e fosforescenti. La Cagna Maledetta detiene gusto maggiore, suole darsi a un morigerato monocromatismo volto a seviziare il pollo di turno. In questo senso, la Cagna Maledetta è mera, ma fiera, epigona di Donald Mc'Donald.

3) Piercing: la Cagna Esecrabile tende a propendere per il brillantino al naso sul lato sinistro, la Cagna Maledetta sul destro. Ciò appare riconducibile alla loro incapacità e/o mancata volontà di guidare, specie in autostrada, problematica a cui pongono rimedio facendosi accompagnare dallo stronzo di turno che, voltandosi a guardarle durante la guida, dovrà ammirarne in sempiterno un oggetto solo in apparenza innocuo e scevro di qualsivoglia significato. D'altra parte, la Cagna Maledetta è solitamente ultra-femminista, e per il motivo opposto ama guidare ostentando l'ornamento al passeggero alla sua mercè. In ogni caso, alla larga.

4) Borse: qui è assai semplice. Tanto la Cagna Esecrabile quanto la Maledetta, spasimano per la borsa Louis Vitton, meglio se abnorme. Nell'ostentazione di vuotezza tendono ad essere didascaliche, consce che meno l'amo è in vista, tanto più il pesce abbocca. Tuttavia, esiste anche qui una differenza degna di misurata esegesi: la Cagna Esecrabile compra sempre la versione taroccata in quanto, comunque vada, è più parsimoniosa delle Maledette che immancabilmente ne detengono copia originale e multimilionaria. Ciò è comprensibile nella misura in cui la vittima - tipo della Cagna Maledetta, radical - chic disattento alle minuzie modaiole, dando per scontato il taroccamento ritiene la Cagna Maledetta donna di poche pretese. Ed è lì, quando le dà l'Iban, che firma la propria condanna a morte.

5) Libri e interessi vari: La Cagna Esecrabile raramente legge (e se lo fa, legge Volo o Twilight), preferendo l'ascolto di musica truzza, la visione e l'elogio scomposto di Hugh Grant in quanto incarnazione del tipo perfetto, timido ma sotto sotto stronzo a non finire, oppure lo shopping compulsivo e irrefrenabile di moon-boot, mocassini e ballerine con strass e fiocco. E se per caso citano Proust, è perché sono cesse immonde e hanno mandato a memoria la frase "Lasciamo le belle donne agli uomini senza fantasia", mancando di indagare sulle inclinazioni dello scrittore.
La Cagna Maledetta, al contrario, ha voglia di ostentare saviezza: sceglie innanzitutto scrittori rigorosamente maschi (vuol disquisirne con la vittima di turno, che raramente ha letto pagine scritte da donne), segue poi la dicotomia tra il Tedioso che fa intellettuale e il Ganzo che non dice mai un cazzo: Eco per le più esigenti, quindi, e Baricco per le Cagne Maledette più giovani. Entrambe le categorie, va detto, armeggiano a bile e fiele se si accenna a Bukowski. Hanno sentito che è un pornoscrittore ubriacone e maschilista, e non ne dubitano. Accennate sempre a Bukowski quando parlate con le Cagne: se strabuzzano gli occhi poiché non sanno chi sia, sono chiaramente Esecrabili in quanto, lo ripetiamo, queste non leggono se non, raramente, Volo e Twilight; se affermano, con boriosa sicumera, che è volgare e incapace di scrivere cose decenti, vi trovate inoppugnabilmente dinnanzi alla Cagna Maledetta per eccellenza. Che vi citerà il nono verso del terzo canto dell'Inferno.

6) Scarpe: anche qui, facile. Le Cagne Esecrabili odiano i tacchi, o comunque li ritengono inutili alla seduzione nonché intrisi di inaccettabile e plurisecolare estetismo maschilista: si ritengono comunque fighe e brillanti, a prescindere dalla calzatura. Sono avanti (vedi Giulia Innocenzi). Chi non le vuole, in quanto persona sana di mente, è ai loro occhi inadatto al ruolo del Sadico Stronzo Scaricatore. Le Cagne Maledette mettono i tacchi o "per lavoro" o solo di sera: lo abbiamo già detto chiaramente: sono più furbe, intelligenti ed eleganti: possono circuire anche l'animo più indomito. In campana.

7) Bambini: anche le donne perbene desiderano, giustamente, diventare mamme. Ma come fare a distinguere future brave genitrici dalle innumerevoli procreatrici di comodo? Ovviamente, manco a dirlo, entrambe le Cagne rientrano nella seconda macro-categoria: se hanno a che fare con un bimbo esternano palese insofferenza e menefreghismo, ma esigono dal miserabile di turno il primogenito entro e non oltre i trent'anni, età in cui saranno già sufficientemente frustrate (da un lavoro triste, dal mono-membro, dalla penuria di liquidi) da sfogarsi sui bambini mentre il marito è al tornio per 7 euro l'ora. Le Cagne Maledette, inoltre, sono spesso salutiste dichiarate: saranno le prime a ingozzare i vostri bambini di omogeneizzati e biscottini Plasmon.

8) Cibi e Bevande: le Cagne Maledette, ma anche quelle Esecrabili, mangiano sempre poco, soprattutto se le si porta a cena fuori. I "no, ma sono a dieta" o i "ihihih, non bevo" sono all'ordine del giorno. "Se non mangiano e non bevono nulla" - disse con delicato francesismo il mio geniale professore di letteratura latina, tra un Cicerone e un Ovidio  - "Siete fottuti".

9) Facebook: le Cagne Esecrabili hanno in media 3145 amici e 49 album fotografici versatili quanto il calendario di Derek Zoolander; spesso sono ciospe inaccettabili, ma gli autoscatti compiaciuti si contano a migliaia. La Cagna Maledetta suole tirarsela molto, ha in bacheca foto dense di umanità in compagnia di bimbi africani malati e denutriti (lei in giubilo, i pupi un po' meno) raramente supera la soglia dei 500 amici e in ogni singola foto è possibile constatarne la magnificenza scuoltorea priva di qualsivoglia difetto.

10) Drammi sentimentali: Infine, qui, in fondo, irresponsabilmente, si pone la miliar pietra: la differenza precipua tra Cagna Esecrabile e Cagna Maledetta. Ebbene.
Le Cagne Esecrabili, come è noto, vengono sempre, sistematicamente, mollate: consce di rado di rivelarsi nel 99% della casistica autentici flagelli di Odino, permangono convinte che il loro unico problema sia l'aver incontrato il solito maschio stronzo spaccacuori (financo il Ragionier Fantozzi): in quanto tristi, stupide e masochiste, tendono a pescare accuratamente da quella categoria di maschio, tipo agilmente rinvenibile e identificabile.
La Cagna Maledetta, al contrario, non è mai stata mollata in vita sua. Perfetta per interpretare Il suicidio di Gaber (che a volte conosce), ha sempre detto alle sue vittime che non le amava più, un attimo prima che glielo dicessero loro.

14 commenti:

  1. Articolo, come già detto, sontuoso. Ora sarebbe bello sentire il parere di qualche femministaiolo. :)

    A. M.

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  2. Sono strisciata fin qui dal blog di Sciuscia.
    Bel post!
    Io sono una bionda naturale che si è fatta mora, ma solo perché trovo che così risalti meglio il candore della mia pelle (e non perché sono stata lasciata dallo stronzo di turno, avendo sempre cercato di evitare gli stronzi in generale), il che dovrebbe deporre a mio favore :-D

    Unico appunto: le cagne animali potrebbero offendersi nel sentirsi paragonate a tali esemplari femminei umani ;-)
    Dubito che una cagna animale possa leggere Fabio Volo.

    Bukowski è un grande scrittore.

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  3. Ho volutamente omesso le bionde che si fanno more dalla categoria, in quanto non vi è mai stolidezza, bensì lume, in siffatta scelta.
    I cani lo sanno, cosa è buono e cosa no.
    Bukowski è il più grande scrittore di tutti i tempi (a mio oggettivo parere). Contento per te.

    Bastava l'ultima frase per meritare l'encomio. Grazie. :)

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  4. Immagino tu conosca anche John Fante ;-)
    Amatissimo da Bukowski e da lui "riscoperto".
    In un'edizione di Chiedi alla polvere di Fante (mi sembra, se non ricordo male, la Marcos y Marcos) c'è una bellissima prefazione scritta proprio da Bukowski in cui racconta come per caso, sbirciando tra gli scaffali di una biblioteca, trovò questo romanzo e ne rimase folgorato. Da lì decise di farlo conoscere al grande (grande, si fa per dire, non parliamo certo di autori commerciali) pubblico.

    Grazie a te :-)

    P.S.: "a mio oggettivo parere" è bellissimo. E' un'espressione che potrei anche rubarti ;-)

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  5. @Sciuscia, mentre pulivo il grammofono mi interrogavo sulla tua espressione. Ora che so cosa sia LoL, sono un 23enne vero. Ti ringrazio.

    @Biancaneve, mi sono accorto ora della bontà del sintagma. Non oseresti mai. :)
    Figurati, sai da quanti anni cerco quell'edizione della Marcos Y Marcos. Chiedi alla Polvere è nella mia top 10 assoluta, assieme a Caino (Saramago) e Una questione privata. Leggendario. Bukowski mi ha fatto conoscere anche Sherwood Anderson, che ha inventato un genere poi condotto a massimo compimento da Fante (ma è citatissimo da Buk, dal vecchio Hem, da Faulkner). E pure James Thurber, quanto vorrei leggerlo.

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  6. Rinnovo i miei complimenti per l'articolo, divertentissimo. Cerchiamo ora di suscitare un bel dibattito :)

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  7. Ci vorrebbero i guaiti delle cagne. :)

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  8. le cagne insegnano: http://www.maremagnum.com/libri-antichi/prologo-chiedi-alla-polvere-traduzione-di-francesco-durante/108661395

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  9. a tal proposito vi suggerisco di fare un giro qua...

    https://www.facebook.com/pages/CAGNA/258486307556792

    non sapevo dell'esistenza di questo blog quando ho creato C.A.G.N.A. (Circolo Anti Giovani Ninfomani Affamate)

    :-)

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  10. Stai compiendo un'opera umanitaria.

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  11. grazie! :-) è molto dura, ma sono determinato!

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