giovedì 5 gennaio 2012

Quella volta a Sneberje

Tutto cominciò con il guru Mauro Moretti, alla cui bronzea lucidità si devono gli spaventosi utili dichiarati (veri? presunti? Editi da Bompiani?) da Trenitalia, 360 milioni o giù di lì a fronte del misero sacrificio di un migliaio e più di dipendenti e una mezza dozzina di notturni storici e fondamentali.
Manovre alla Fantozzi. Manovre alla Monti. Evidentemente pagano.
Fatto sta che, impossibilitato a rientrare in Patria a causa dell'eccessivo intasamento dell'unico pullman volto alla Mitteleuropa, fui costretto ad arabeschi alambiccanti di una certa qual rilevanza di cui evito di darvi conto. Anche perché intuisco non fregarvene di meno. Come darvi torto.

Il punto prescelto per il cambio - mezzi fu stabilito a Sneberje, impronunciabile cittadella slovena a 8 km da Ljubljana. Punto di ritrovo, l'unico anfratto modernista di un paesello popolato da novantenni recanti in spalla i fasci di non chiedetemi cosa: un rivenditore Yamaha.
Introvabile, vi dico.
Nessuna parvenza di civiltà, segnaletica assente, autoctoni incapaci a comunicare se non a gesti o sintagmi imperscrutabili.
Se vi aspettavate la battuta leghista, cascate male. L'ho solo pensata.
E comunque mancavano i tetti di eternit.

Al termine di un andirivieni pazzesco nel traffico (?) di Sneberje, ritrovo i compagni (si fa per dire) M. e G.
Carichi di leccornìe magiare, voliamo alla volta della Capitale slovena, il cui Parlamento presenta lo sfarzo di un municipio della bassa friulana. La mestizia del Policlinico indurrebbe a rinvenir nella morte un sollievo, e comunque ci mette addosso un certo qual appetito.
Dapprima intenti a sfogare le voglie in un localino di quelli giusti, siamo costretti a ripiegare, in seguito all'inatteso infortunio del cuoco, in un luogo di ristoro che entrerà di diritto nella Leggenda.

Dentro pare un bordello, vagamente sembra di stare in Eyes Wide Shut, con la differenza che non c'è la moglie di Katie Holmes a fingere di saper recitare. Il tavolo è insudiciato in maniera inverosimile, non meno del menù. Scevri di qualsivoglia entusiasmo, ordiniamo il piatto più economico: gnocchi ai quattro formaggi.
Ingombri d'odio mefitico, e passando sopra l'indecorosa aridità della portata, ci avviamo a pagare.

Ed è lì, che giunge l'Epifania.

Ciupiteria "HIJO DE PUTA".

Se cascate da quelle parti, ve la consiglio.
Così, giusto per alleviarvi col pensiero che, tutto sommato, esiste sempre qualcosa di peggio.

6 commenti:

  1. Ottimi quegli gnocchi. Hai omesso la sosta tecnica nel ridente paesino di Logatec, dove siamo stati pedinati sino al distributore dalla milizia jugoslava.
    Stamani ho provato i Cini Minis col latte. Spaziali. :)
    A.M.

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  2. "Spaziali" è recensione incommensurabile. Condivido. Cini Minis signoreggiano e soverchiano.

    Logatec nel cuore.

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  3. E del passaggio nel centro di Lubiana sulle note di "Fumo e cenere" ne vogliamo parlare? Di Logatec, oltre alla bellezza smisurata del luogo, ricordo con piacere il bambino che, spavaldo, attraversa noncurante la strada, fregandosene altamente della comitiva italiota in arrivo. Fantastico.

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  4. Ma direi che anche un accenno a Franchino ci poteva stare. Ho tralasciato ogni frammento denso di significato.

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  5. Giusto per notizia, il noto locale su facebook raccoglie la bellezza di 5.038 adepti.

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  6. Si potrebbe postarlo come qualcuno fece alla chiusura del Mirò.

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